Marco Bomboni è un fotografo appassionato e nel presentare la sua mostra “I Giganti del Bosco”, ci racconta come nasce l’amore per la fotografia e per la natura incontaminata.
“Ogni volta che vado in luoghi dove la natura è vera e viva, che sia per una passeggiata o per un appostamento – dice Marco – mi sento vivo anch’io più che in qualsiasi altro momento. Grazie alla natura capisco chi sono veramente, quale genere di persona voglio essere davvero. Preferisco che rimanga una passione da dedicare al tempo libero, in modo che resti sempre una cosa tutta mia, senza dover competere con niente e con nessuno”.
Parlaci di te
“Ho 29 anni, sono nato e vivo a Firenze. Sin dai miei primi anni di vita ho maturato una grande passione per la natura e dopo aver letto tanti libri e guardato tanti documentari ho deciso di viverla il più possibile, e di farlo attraverso la fotografia. Dopo l’esame di maturità ho scelto di non seguire un percorso universitario che potesse trasformare la mia passione in un lavoro, ma di lasciare che questa passione rimanesse libera: un hobby da dedicare esclusivamente nel tempo libero. Negli ultimi anni ho seguito privatamente dei corsi di fotografia per acquisire esperienza e abilità anche da un punto di vista tecnologico. Grazie a questi corsi ho migliorato la mia prestazione, e mi accorgo che scatto immagini sempre più belle”.
Cosa vuoi comunicare attraverso le immagini?
“L’idea di fare questa mostra nasce dall’intento di trasmettere al pubblico le emozioni che si provano a stare a tu per tu con la natura vera, al contrario del giornalismo mondiale che trasmette soltanto notizie negative. A me piace vivere la natura, ascoltare e osservare il suo andamento e ammirare tutte le sue meraviglie, dai più piccoli insetti ai giganteschi mammiferi.Ho una particolare predilezione per gli animali di grandi dimensioni, ma non esito a fotografare anche quelli più piccoli o a immortalare immagini di panorami o piante. Quando si fotografa la natura bisogna documentare ogni dettaglio possibile. Anche se talvolta mi capita di fare uscite in gruppo, tendo ad avventurarmi il più possibile da solo nella natura, in modo da fare meno rumore ed avere quindi più possibilità di avvistare animali, oltreché di godermi di più il silenzio paradisiaco che solo essa può trasmettere”.
Perché “I Giganti del Bosco”?
“Le immagini che vedrete sono state tutte scattate tra il maggio del 2022 e marzo 2023 da quando ho acquistato la nuova attrezzatura. Il tutto è concentrato sul mondo animale, sopratutto su l’orso bruno e il cervo rosso, da qui il nome “I giganti del bosco”. L’orso è uno dei miei animali preferiti fin da quando ero bambino, ho giocato tante volte a imitarlo e molte volte ho portato il suo nome come soprannome. Per tanti anni ho cercato di osservarlo in natura andando in vacanza nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ma senza mai riuscirci purtroppo. E’ un animale molto difficile da vedere perché molto schivo nei confronti dell’uomo. Nel giugno del 2022 ho deciso di provare tra i boschi della Slovenia, accompagnato da Gabriele M., una guida molto esperta e professionale. Ci siamo appostati in un capanno costruito dalle guardie forestali slovene proprio per l’osservazione di questo animale. Quel giorno la fortuna ci ha assistiti: un grosso esemplare è spuntato dopo non molto tempo dalla vegetazione e ci ha permesso di osservarlo quanto abbiamo voluto. L’emozione mi ha fatto battere il cuore così forte da rischiare di svenire, era davvero troppo tempo che aspettavo quel momento. La mia vita da allora è cambiata come non mai! Il mio cosiddetto “animale spirito” era lì davanti a me, vivo e libero!”
E il cervo?
“Per quanto riguarda il cervo invece, inizialmente non mi appassionava molto. Però alcuni anni fa ho iniziato a studiarmelo con molta dedizione, tanto da farne la mia specialità per quanto riguarda gli animali della Toscana o dell’Italia. La riserva dell’Acquerino, che si trova in montagna tra Prato e Pistoia, ne ospita una delle più vaste popolazioni della regione, perciò ho scelto di studiare il territorio meglio possibile per poter riuscire ad osservare questo maestoso e nobile gigante. Soprattutto ho deciso di dedicargli tutto il mio tempo durante il mese di settembre, suo periodo riproduttivo. Dopo essermi informato anche tramite i gestori di una cascina della zona, Enrico C. e Cinzia G., ogni mio giorno libero per tutto il mese mi sono appostato in uno dei pratoni all’interno della riserva dove sapevo c’erano buone probabilità di avvistare il cervo. Alla fine ce l’ho fatta anche quella volta. Un enorme maschio con un harem di sette femmine è uscito dal bosco e si è messo in mostra davanti a me. Mi hanno individuato ma i miei movimenti non li hanno spaventati, sono rimasti in vista e mi hanno concesso di fare loro più foto possibili. L’aspetto nobile ed elegante del cervo rosso lo rendono davvero degno dell’appellativo di re del bosco“.
Marco